COME SERVIRE?
LO STILE DEL MINISTRANTE
Come sedersi?
Il ministrante siede dopo il celebrante assieme con gli altri, al suo posto in presbiterio; deve sedersi con dignità con il corpo eretto, tenendo le mani sulle ginocchia.
Come alzarsi?
Il ministrante si alza in genere insieme agli altri, con delicatezza, senza far rumore, poi t iene le mani davanti al petto; sta dritto, senza appoggiarsi.
Come tenere le mani?
Durante le azioni liturgiche si tengono GIUNTE, appoggiate al petto; quando si è seduti, si tengono composte sulle ginocchia; quando una mano è occupata nel servizio , l'altra si tiene al petto.
Come fare la genuflessione?
Si piega il ginocchio destro fino a terra, a lato del tallone del piede sinistro, stando ritto con tutta la persona.
Come si da il segno della pace?
I ministranti si stringono la mano dopo l'invito del celebrante dicendo: la pace sia con te. Si scambia il segno della pace col compagno di destra e di sinistra salvo occasioni eccezionali,
Come fare l'inchino?
Esistono due tipi di inchino: quello del capo e quello del corpo.
L'inchino del capo si fa abbassando soltanto la testa con molta discrezione e calma .
L'inchino del corpo, o inchino profondo, è quello che normalmente si esegue e si raccomanda di eseguire. Si piega il corpo fino ad un certo punto (anche perché, generalmente i ministranti non sono contorsionisti…) con la solita discrezione quando si passa davanti all'altare se non c'è il tabernacolo e alle parole del Credo: “ e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo…”

L'ABC del ministrante
PROCESSIONE DI INGRESSO E RITI D'INTRODUZIONE
Prima di lasciare la sacrestia il Ministrante saluta la Croce insieme al sacerdote e s'incammina insieme a lui. Si dirige verso l'altare camminando lentamente (non troppo !), a mani giunte.
Quando arrivi all'altare saluti Gesù, presente nel Tabernacolo, facendo la genuflessione . Mentre il celebrante bacia l'altare tu dovrai essere già al tuo posto, in piedi.
PROCLAMAZIONE DEL VANGELO
Per la proclamazione del Vangelo i due ministranti alla destra e alla sinistra del celebrante, accompagneranno questi (il celebrante n.d.r.) sino all'ambone e lì vi rimarranno fino alla fine della proclamazione del Vangelo.
OFFERTORIO E... LE "AMPOLLINE"
Il ministrante alla destra del celebrante, scenderà al momento dell'offertorio insieme al celebrante stesso e lo aiuterà nel ricevere i doni, poi tornerà all'altare.
Qui porgerà il calice al sacerdote, poi porgerà anche l'ampollina del vino e successivamente quella dell'acqua. Sempre con l'ampollina dell'acqua procederà al lavabo: verserà sulle dita del sacerdote un po' d'acqua, e in seguito a ciò gli porgerà il manutergio o purificatoio
RITI DI COMUNIONE
Quando il sacerdote ha terminato il prefazio ed ha iniziato la Preghiera Eucaristica , il Ministrante all'invocazione dello Spirito Santo si inginocchia, e non prima ! davanti all'altare.
Quando arriva il momento dello scambio della pace, il ministrante scambia un gesto di pace con i compagni ,lo porterà ai genitori e ai fedeli come assegnato dal responsabile di certo non si fanno passeggiate sul presbiterio.
Durante la distribuzione dell'Eucarestia ai fedeli, il ministrante si siede per poi rialzarsi quando si apre il Tabernacolo per riporvi il Corpo di Gesù.
PURIFICAZIONE DEL CALICE
Quando il celebrante sarà tornato dalla distribuzione dell'Eucarestia, il ministrante gli porgerà l'ampollina dell'acqua per la purificazione del calice.
RITI DI CONCLUSIONE E BENEDIZIONE
Dopo la benedizione, fa una genuflessione verso il tabernacolo ed in ordine ci si dirige verso la sacrestia.
Dopo la Messa , si ripone la veste nell'armadio, si saluta il sacerdote e Gesù, e si torna a casa.
Bisogna ricordare che in Sacrestia e sull'Altare si deve stare in silenzio e senza correre?
Se c'è bisogno di parlare, non si deve gridare.

Mani...
MODO DI PORTARE GLI OGGETTI LITURGICI
a. I candelieri e le torce
Dei due ministranti di eguale statura, chi sta a destra tiene il candeliere con la destra al nodo e con la sinistra al piede; chi sta a sinistra lo tiene con la sinistra al nodo, e con la destra al piede. Il piattello deve restare all'altezza degli occhi, in modo che le candele accese dovranno raggiungere la stessa altezza. Si abbia cura di tenere i candelieri al centro della propria persona, perpendicolari, fermi, di non piegarli mai nel camminare, inchinarsi e genuflettere. Le torce invece si portano con la mano esterna, tenendo l'altra sul petto, sporgendo la torcia un pò fuori lateralmente.
b. I libri liturgici
Si possono reggere dritti all'altezza del petto, con l'apertura verso il braccio sinistro, sostenendoli con ambedue le mani ai margini laterali; oppure poggiando il margine superiore al petto e sottoponendo le palme delle mani al margine inferiore.
c. Le ampolline
Si regge il piattino lateralmente con le due mani , lasciando liberi il pollice e l'indice con i quali si tengono salde le ampolline al piattino; se si porta contemporaneamente il manutergio, lo si può adagiare sulle ampolline o tenerlo sull'avambraccio sinistro.
d. La brocca e il catino
Con la destra si regge per il manico la brocca e con la sinistra il catino; mentre il piatto con il manutergio si regge con ambedue le mani.(LAVANDA DEI PIEDI)
e. La croce astile
Si regge dritta e ferma davanti alla propria persona, non appoggiandola su se stesso, sollevata da terra e con le mani a giusta altezza del proprio corpo.
f. Il secchiello con l'acqua benedetta
Si regge con la destra . Si faccia attenzione a presentarlo a tempo al ministro che deve attingere l'acqua e prendere l'aspersorio. Se poi si deve porgere anche l'aspersorio, si reggerà il secchiello con la sinistra, in modo da poter offrire al ministro l'aspersorio, con la propria destra, in posizione tale che lo possa subito impugnare e usare.
g. Tutti gli altri oggetti
Si portano sempre con grande dignità e nobiltà di gesto, siano vesti o paramenti, vasi sacri o benedetti, oggetti sacri o necessari al culto in genere . Si portano con la sola destra o con ambedue le mani secondo la loro grandezza e, se vanno presentati ad altri, in modo che questi li possano prendere per usarli direttamente.
MODO DI PORTARE IL TURIBOLO
Si porta in due modi: « fuori cerimonia », quando non è amministrato ancora l'incenso e, successivamente, quando è terminata l'incensazione; « in cerimonia » quando si è amministrato l'incenso e si procede alle incensazion i.
« Fuori cerimonia » il turibolo si porta con la sinistra, introducendo il mignolo nell'anello fisso del coperchietto che sostiene le catenelle, e il pollice nell'anello della catenella mobile che sostiene il coperchio, in modo che questo rimanga sollevato, agitando leggermente il turibolo davanti a se stesso e con distinta delicatezza. Con la destra si regge la navicella ad eguale altezza della mano sinistra, appoggiata al petto.
« In cerimonia » il turibolo si porta con al destra e, in quanto al resto, allo stesso modo come « fuori cerimonia » e la navicella con la sinistra.
MODO DI FARE AMMINISTRARE L'INCENSO
Si dà prima la navicella al debito ministrante o ministro . Poi si alza a sufficiente altezza il coperchio mobile sollevando l'anello mobile con pollice destro. Si stringono le catenelle alla sommità del coperchio mobile, al punto dove si è sollevato, e si alza il turibolo ad altezza conveniente davanti a chi amministra l'incenso restando con la sinistra, che regge il coperchietto fisso, al petto. Messo l'incenso si abbassa il turibolo, come prima, staccando la sinistra dal petto, si abbassa il coperchio mobile lasciando scendere, con il pollice destro che regola, la catenella mobile.
Se si deve attendere lo si regge in « in cerimonia ».
Se si deve consegnare ad altro ministrante o ministro, si stringono con al destra le catenelle sotto il coperchietto fisso e così lo si consegna, dritto, ricevendo con la sinistra la navicella . Se, invece, si deve consegnare direttamente a chi deve incensare, si stringono i due anelli al di sopra del coperchietto superiore con le dita della mano destra, e con le dita della mano sinistra si stringono le catenelle all'altezza del coperchio inferiore, per offrirlo a che deve incensare in modo che lo possa subito usare.
Se c'è il navicolaio apre la navicella e presenta al ministro il cucchiaio posto sull'orlo dell'apertura, in modo che possa essere preso e usato, oppure lo può consegnare con la propria destra, tenendo, per il momento della consegna soltanto, la navicella con la sinistra.
MODO DI INCENSARE
Con la sinistra si tiene il coperchio per l'anello sul petto . Con la destra si impugnano le catenelle all'altezza del coperchio mobile , aderente alla coppa con carboni ben accesi alzando così la destra all'altezza conveniente al di sotto del petto, ma staccata dalla persona, in modo che le catenelle delineino una curva: si chiama « posizione di riposo ».
Per incensare, da questa posizione si alza il turibolo con al destra all'altezza del volto o quasi e poi si dirige una volta o due volte dolcemente verso la persona o cosa da incensare.
Se si dirige una sola volta si ha il tiro semplice; se due volte si ha il tiro doppio.
Dopo ogni tiro, semplice o doppio, il turibolo deve tornare alla posizione di riposo.
Prima e dopo l'incensazione di persone, o di reliquie o di immagini, di fa l'inchino.

educazione. E' normale che per servire all'Altare tu indossi la tua tunica.
Bisogna aggiungere... che tu sia pulito? Mani... scarpe... anima...
L'Anno liturgico
Tutte le celebrazioni liturgiche sono inserite in un ANNO LITURGICO , quello costituito dalla successione delle domeniche e delle feste, raggruppate in tempi: Avvento, Natale, Pasqua, Ordinario.
Così nell'anno liturgico, la chiesa vive il mistero di Gesù, nato, morto, risorto.
Centro dell'anno liturgico è il Triduo pasquale, che culmina nella domenica di pasqua. Accanto è rappresentato il cammino dell'anno liturgico . Dall'attesa di Gesù, già presente nel progetto del Padre, alla sua venuta, nuovo germoglio, alla sua passione e morte, e infine alla sua Pasqua di Risurrezione, albero carico di frutti, segno della Chiesa, nata nel giorno di Pentecoste.

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Il tempo di Avvento è un periodo di quattro settimane (sei nel Rito ambrosiano) che ogni anno apre il ciclo delle celebrazioni del mistero di Cristo.Il tempo di Avvento incomincia con i primi vespri della domenica che cade il 30 novembre (o nella domenica più vicina a questa data) e termina con i Vespri prima di Natale. E' il periodo che prepara al Natale, e che culmina nei giorni che vanno dal 17 al 24 dicembre. |
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La festa del Natale risale alla prima metà del quarto secolo, ma solo nel sesto secolo si è creato un tempo di preparazione, di riflessione e di penitenza che assumerà più vanti un vero e proprio carattere liturgico. L'Avvento è un tempo vissuto nell'attesa della venuta del Signore . La prima parte è orientata all'annunciazione della venuta gloriosa di Cristo, la seconda (a partire dal 17 dicembre) è concentrata sulla nascita del figlio di Dio, sull'incarnazione del Verbo. Tempo di attesa e speranza, ma anche tempo di ascolto e riflessione sul Regno di giustizia e di pace inaugurato dalla venuta del Messia. La solennità della festa dell'Immacolata concezione (8dicembre) non ostacola il percorso dell'Avvento, ma ricorda l'opera del Salvatore che ha santificato la Madre fin dal suo primo concepimento. |
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Il tempo di Natale incomincia con i Vespri di Natale e termina con la festa del Battesimo del Signore. La solennità (25 dicembre) celebra la nascita e l'incarnazione del Figlio di Dio. Il 26,27,28 dicembre rispettivamente le feste di Santo Stefano, San Giovanni Evangelista e dei Santi Innocenti. |
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Nella domenica fra l'ottava di Natale si celebra la festa della Santa Famiglia (se non vi è la domenica, si celebra il 30 dicembre). Il 1° Gennaio si celebra la solennità di Maria Madre di Dio, il 6 gennaio si celebra l'epifania del Signore. La prima domenica dopo l'Epifania si celebra la festa del Battesimo del Signore. Il Natale significa il riconoscimento del mistero di Cristo e la risposta di tutti gli uomini al mistero attraverso l'accettazione della fede. Dal mistero della nascita di Gesù, si passa a celebrare la sua manifestazione al mondo (Epifania), la rivelazione della sua natura divina e della sua affermazione come Messia (festa del Battesimo), la sua vita in famiglia (festa della Santa Famiglia) e santità della Madre. |
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Dal mercoledì delle Ceneri fino alla domenica delle Palme. Periodo di quaranta giorni che precede e prepara la Pasqua sull'esempio dei quaranta giorni di Gesù nel deserto. E' tempo di conversione, di penitenza e di preghiera: dobbiamo andare anche noi con Gesù a Gerusalemme per morire con lui e risorgere con lui, facendo morire il peccato e diventando nuove creature, risorte con Cristo. |
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Dall'inizio della Quaresima fino alla Veglia Pasquale non si canta l'alleluia. Le domeniche di Quaresima sono cinque; la sesta in cui ha inizio la Settimana Santa , si chiama Domenica delle Palme e della Passione del Signore. La Settimana Santa è la Settimana che precede la Pasqua ed è la più importante dell'anno. In essa seguiamo Gesù dal suo ingresso a Gerusalemme, la domenica delle Palme, fino alla sua morte e sepoltura. Nessun ministrante in gamba può mancare alle bellissime celebrazioni di questi giorni. Nel Giovedì Santo si ricordano l'ultima cena (che è stata la prima Messa), l'istituzione del sacerdozio e il gesto della lavanda dei piedi, segno di amore e di servizio.Il Venerdì Santo non si celebra Messa, si fa memoria della Passione di Gesù. Con la Veglia Pasquale comincia la più grande festa dell'anno. |
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Periodo di cinquanta giorni che come un grande e solo giorno va dalla Pasqua alla Pentecoste; la Chiesa canta la gioia della Risurrezione che accoglie per sé e annuncia al mondo con la forza dello Spirito Santo che le è donato. |
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Inizia dopo la domenica del Battesimo di Gesù e si sospende al mercoledì delle Ceneri; poi riprende dopo la Pentecoste e termina la domenica dedicata a Cristo re dell'Universo. Periodi in cui la Chiesa si mette in ascolto di Gesù Maestro; tempo dell'ascolto, del lavoro, della santificazione. |
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Nei vari periodi dell' anno liturgico , i cristiani pregano con sentimenti diversi, che sono espressi anche dai colori delle vesti liturgiche.
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si usa nel tempo pasquale e nel tempo natalizio, nelle feste della Madonna e dei santi non martiri. E' il colore della gioia, della luce e della vita |
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si usa nella domenica delle Palme , nel Venerdì Santo , nella Pentecoste, nelle feste dei santi martiri. Significa il dono dello Spirito Santo che rende capaci di testimoniare la propria fede anche fino al martirio (indica anche il sangue).
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si usa nel tempo ordinario.Esprime la giovinezza della Chiesa, la ripresa di una vita nuova |
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si usa in Avvento, in Quaresima, nella liturgia defunti . Indica la speranza, l'attesa di incontrare Gesù, lo spirito di penitenza. |
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